Il sonno della ragione

(nuova produzione disponibile da gennaio 2025)

spettacolo interattivo

con Antonio Salerno
testi e regia Riccardo Bartoletti e Valentina Donati

età indicata: dai 15 anni
durata: 45 minuti

Il progetto vuole andare a indagare un aspetto cardine alla base delle terribili ideologie di sterminio del ‘900, e cioè lo sviluppo dell’eugenetica, l’insieme di studi e pratiche indirizzate al supposto miglioramento della qualità genetica di una certa popolazione umana.
La Seconda Guerra Mondiale e la distruzione programmata del popolo ebraico e di ampie parti della popolazione ritenute “impure”, rappresentano la punta nera di un iceberg che affonda le sue basi nelle acqua torbide dell’Europa di inizio ‘900: Francia, Stati Uniti, Gran Bretagna, in quasi tutti i Paesi occidentali la teoria eugenetica veniva sperimentata e teorizzata, e molti di questi studi furono alla base di quella che poi fu la terribile ideologia nazionalsocialista. Basti ricordare i primi tre congressi internazionali di eugenetica (1912, 1921 e 1932) si svolsero a Londra e New York, o le parole del francese Charles Richet, premio Nobel per la medicina nel 1913, che affermava che “quando si tratta di razza gialla e, a maggior ragione, della razza nera, per poter preservare e, soprattutto, per aumentare la nostra forza mentale, si dovrà praticare non la selezione individuale – come accade con i nostri fratelli bianchi – ma la selezione specifica, eliminando risolutamente qualsiasi mescolanza razziale con le razze inferiori”. Risulta pertanto essere necessario che una qualche autorità porti all’eliminazione delle razze inferiori e di tutti gli anormali”.
L’Europa del ‘900, già ampiamente coloniale, era intrisa di teoria eugenetica, che sarà poi tristemente incorporata nel corpus della teorizzazione nazionalsocialista.
Il progetto intende affrontare lo sviluppo dell’eugenetica prendendo in considerazione il periodo che va dagli anni ’10 fino alla nostra contemporaneità, con un focus dedicato a come le teorie eugenetiche esplosero durante il regime nazionalsocialista: ci si soffermerà su un aspetto connaturato allo sviluppo di queste teorie, e cioè la burocratizzazione dei programmi eugenetici e il loro incardinamento all’interno degli ordinamenti degli Stati, democratici e totalitari.
Quanto di quelle teorie ci portiamo dietro ancora oggi? Quanto è rimasto di quelle metodiche, di quei modus operandi, così apparentemente distanti dal nostro vivere quotidiano?

pubblico verrà coinvolto direttamente nello spettacolo, in quello che sarà un vero viaggio all’interno dello sviluppo delle teorie eugenetiche.
Il progetto nasce infatti dalla consapevolezza che sia diffusa l’idea, soprattutto nelle giovani generazioni, che l’eugenetica nacque, crebbe e proliferò solamente all’interno dei regimi totalitari del Novecento.
Attraverso un approccio di tipo deduttivo, invece, si vuole portare il pubblico ad acquisire una nuova consapevolezza, a riscoprire una parte del nostro passato che inevitabilmente ha influenzato e influenza il presente di ognuno di noi.


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