Häftling, l’ultimo treno

di e con Antonio Salerno
voci e musiche Valentina Donati e Andrea Cola
video Beatrice Massari
produzione Trame – Teatro e Musica in collaborazione con Istituto Garibaldi / Da Vinci Cesena
con il patrocinio dell’Istituto Storico della Resistenza di Forlì

Durata: 40 minuti + dibattito
età consigliata: dagli 11 anni

“L’anno scorso a quest’ora io ero un uomo libero, avevo un nome e una famiglia, pos-
sedevo una mente avida e inquieta e un corpo agile e sano. Pensavo a molte lontanissime cose: al mio lavoro, alla fine della guerra, al bene e al male, alla natura delle cose e alle leggi che governano l’agire umano; e inoltre alle montagne, a cantare, all’amore, alla musica, alla poesia. Avevo una enorme, radicata, sciocca fiducia nella benevolenza del destino, e uccidere e morire mi parevano cose estranee e letterarie. L’avvenire mi stava davanti come una grande ricchezza.
Della mia vita di allora non mi resta oggi che quanto basta per soffrire la fame e il freddo; non sono abbastanza vivo per sapermi sopprimere” – Primo Levi

Un reading liberamente tratto da “Se questo è un uomo” e da “I sommersi e i salvati”
di Primo Levi, da “L’istruttoria” di Peter Weiss e da “Più morti più spazio” di Corrado Saralvo. Raccontare il martirio di milioni di deportati ebrei nei campi di stermini nazisti è un’esigenza sempre più forte in un momento in cui si affacciano nuovi conflitti, nuove stragi e nuovo razzismo, che chiedono alla nostra voce di continuare a testimoniare ed essere custodi della Memoria.
Lo spettacolo racconta le vicende terribili delle deportazioni, delle baracche, della mortificazione dell’individuo, ricostruendo l’orrore delle camere a gas e dei forni crematori attraverso un attore che interpreta un coro, perché corale è stata la tragedia e dietro ogni singola storia si avverte l’eco di milioni di voci.

Lo spettacolo è adattabile a spazi non teatrali, purchè siano oscurabili e abbiano una parete in cui sia possibile proiettare.

Dicono dello spettacolo:
Pochi gli oggetti di scena, semplice l’allestimento, per essere riprodotto in qualsiasi spazio scolastico che possa accogliere una platea di studenti. Nel reading proposto da Trame-Teatro e musica, sono alcune valigie aperte e usurate a evocare il viaggio degli ebrei deportati verso i lager per lo sterminio. A rapire invece lo spettatore rendendolo subito partecipe di quell’esperienza è l’interpretazione di Antonio Salerno, vibrante di pathos e accompagnata dalle crude immagini dello strazio dell’olocausto che scorrono nel video proiettato sullo sfondo. Le parole di Primo Levi, cui il testo si ispira, affiorano nella memoria degli studenti, ma arricchite con riferimenti ad altre pagine ignote alle letture scolastiche, come “L’Istruttoria” di Peter Weiss o “Più morti più spazio” di Corrado Saralvo, ebreo cesenate. In particolare, il memoriale di quest’ultimo, valorizzato nella rielaborazione di Trame, consente, a livello didattico, un approfondimento specifico sulla persecuzione anti-semita nella realtà locale, con diretto coinvolgimento
degli studenti a conoscere la storia del loro territorio.
Il materiale video-documentario proposto arricchisce quest’esperienza teatrale, offrendo ai ragazzi la possibilità di “vedere” concretamente, per quanto crudi e drammatici, luoghi e situazioni, quasi fossero loro stessi testimoni oculari degli eventi. Concorrono a rendere l’atmosfera ancora più coinvolgente gli inserti musicali e canori realizzati da Valentina Donati (cantante, oltre che attrice) come voce solista.
Una riproduzione pluri-sensoriale dell’inferno del lager, che incide la memoria dei ragazzi con segno indelebile. (prof. Giovanna Bocchini, Liceo “A. Righi”, Cesena)

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